martedì 16 agosto 2011

Lettera aperta ad Armando Abbiati

Il grande male della nostra categoria è di essere seguiti da persone non idonee. Arroccate sulle proprie posizioni o per natura politica o per paura di perdere privilegi, le OO.SS hanno sempre tentato, senza riuscirci, di proteggere una posizione, pagando però con i soldi ed il lavoro degli edicolanti. Ora possiamo solo aspettare che nascano nuove leve e che qualcosa cambi.
L’editoriale (Azienda Edicola di lug/ago 2011) di Abbiati è vecchio, passato, non idoneo, non al passo dei tempi e nemmeno perseguibile perché non è desiderato da nessuno della base.

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Carissimo
Presidente Nazionale SNAG
Armando Abbiati
Abbiamo letto con attenzione il suo editoriale sull’ultimo numero di Azienda Edicola, lei afferma che l’ACCORDO è sano e in buone condizioni, ha provato a parlare dell’accordo con alcuni edicolanti ? A noi non sembrano così contenti delle regole a cui bisogna sottostare. Sostiene poi che deve essere rigorosamente applicato; quei pochi distributori che lo seguono alla lettera e che si fanno scudo con questo accordo, sono i più odiati dalla maggior parte degli edicolanti. Ma se anche lei avesse ragione a sostenere che l’Accordo ha bisogno di essere rigorosamente applicato da tutte le parti contraenti e  dicendo ‘tutte’si riferisce a editori, distributori nazionali e locali, ci spiega  chi doveva vigilare per far si che le parti rispettassero l’accordo ? Credo che tutti gli edicolanti pensino che a farlo dovreste essere voi SINDACATI. Con questo non vogliamo colpevolizzare nessuno ma da qui a sostenere che l’accordo è un buon accordo ci sembra eccessivo.
Ma questo non è un nostro pensiero,  lo dice la realtà dei fatti, lo dicono tutti gli edicolanti che ormai lavorano per utili da fame, lo dicono gli edicolanti che hanno investito denaro in aziende che oggi è diventato quasi impossibile vendere, lo dicono le edicole che continuano costantemente a chiudere.
Su una cosa però siamo d’accordo, meglio una bicicletta vecchia che andare a piedi, ma l’accordo va rivisto con urgenza, va rivisto soprattutto tenendo conto della maggior parte degli edicolanti che iniziano a lavorare alle 5 del mattino e per troppe ore spesso gratis, troppo spesso gratis.
Intanto dobbiamo rendere liberi gli edicolanti di fare i commercianti, di decidere loro il come, il quando e il quanto nella gestione della loro attività, bisogna prendere atto che ciò che andava bene ieri oggi potrebbe essere un danno. Bisogna dire con assoluta sincerità che la nostra filiera è tutelata e mantenuta in tutti i settori tranne che nell’anello finale,  nessuno è interessato a loro.
Basta è ora di dire basta, è ora di cambiare le regole, è ora di dare la possibilità alle edicole di lavorare ed è ora che siano i rappresentanti sindacali ad ascoltare la base non viceversa.

Direttivo A.GI.P.

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2 commenti:

  1. Ma che fine avete fatto?
    Basta va tutto bene?
    Si sa solo criticare Abbiati?
    Siete daccordo su quello che sta accadendo,SULLA LIBERALIZZAZIONE?
    SEmbrerebbe di SI?
    La la LEGA di sicuro è daccordo per liberalizzare la vendita di giornali e riviste.
    Sono daccordo per la liberlizzazione ma alla domenica,festivi,ferie si sarà sempre obbligati a fare i turni?
    Ma!! Questa classe politica è solo ingrado di creare confusioni e non altro.Altra domanda i taxi perchè non li liberalizzano?Hanno paura?
    Buon Lavoro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. ABBIATI...AVRA'DI SICURO LE SUE COLPE MA GLI ALTRI NON SONO DA MENO.(LA NUOVA ASSOCIAZIONE NON DI MENO)
    POVERI NOI!!! SIAMO IN MANO A GENTE SENZA SCRUPOLO.

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