Mi sono ritrovato spesso a parlare con alcuni sindacalisti che mi dicevano come la loro maggiore difficoltà fosse la scarsa collaborazione di noi edicolanti. Ho sempre ascoltato ciò con una punta di scetticismo, ma essendomi coinvolto personalmente nella ricerca di una trattativa per cambiare qualcosa mi accorgo che avevano ragione.
Si cari edicolanti siamo dei piagnoni, sempre pronti a lamentarci tra di noi ma poi appena qualcuno propone qualcosa siamo sempre pronti a criticare, a nasconderci a far finta di non essere d'accordo a trovare qualsiasi scusa per strane fuori. Preferiamo stare alla finestra ad aspettare gli eventi, ma quando si tratta di scendere in strada o di mettere nero su bianco le nostre considerazioni ci sciogliamo come neve al sole.
Eppure basterebbe essere uniti e pienamente d'accordo su un unico obiettivo, quello di costringere la controparte a sedersi ad un tavolo a ridiscutere il nostro contratto. Basterebbe chiudere le edicole ed organizzare manifestazioni davanti a tutte le sedi FIEG scommettiamo che nel giro di qualche giorno qualcosa si muove.
Ma naturalmente questo è un sogno irrealizzabile nella nostra categoria e quelli se ne stanno tranquilli seduti in poltrona a farsi i loro interessi e scusatemi fanno bene.
Purtroppo facciamo accordi nazionali sottoscritti da Fieg, Anladis ecc., poi accettiamo nelle ns.rivenidte prodotti distribuiti da personaggi che non hanno firmato il ns.accordo (vedi consorzio Cidif che distribuisce un sacco di editori esteri o sconosciuti che ci sommergono le edicole di scatole che per lo più vendono pochissimo e contemporaneamente hanno editori come la Giochi Preziosi che non si capisce come mai distribuisce i propri prodotti con questi" personaggi extraaccordi" invece che con uno dei tanti solidi distributori nazionali .
RispondiEliminaSe vogliamo l'anarchia poi non lamentiamoci del non rispetto degli accordi nazionali. Anche edicola 149 in un altro post ha fatto un sondaggio tra di noi e tutti hanno votato per non distribuire prodotti
consegnati da distributori extraaccordi che non dovrebbero essere riconosciuti da tutti noi.
...bravi bravi continuate a votare che le cose cambiano....
RispondiEliminaNon so voi ma io da che ho acquistato un'edicola sto bene, è vero che il lavoro è massacrante, è vero che il 50% del materiale che lavori poi lo devi rilavorare per renderlo, è vero che quando chiedi rifornimenti di prodotti altovendenti non te li danno.
RispondiEliminaConsiderando che prima non facevo un cazzo dalla mattina alla sera e chi mi manteneva erano i miei genitori che con i loro risparmi mi hanno competato questa bella attività.
Non ho un mutuo da pagare non ho la moglie da mantenere si qualche figlio sparso per la penisola ne ho,
Quindi tutto sommato questo lavoro mi piace.
SudMilano ha ragione. L'edicolante non è preparato ad affrontare nessuno. E'solo capace di brontolare con tutti, clienti compresi ma, nonostante lavori come un somaro tutti i giorni, non è capace, ne ha il tempo e la voglia di chiudere l'edicola e andare dal distributore a dirgli che è un ladro....è una continua agonia per tutti i chiacchieroni e terreno fertile per tutti quelli che mangiano sulle spalle degli edicolanti.
RispondiEliminap.s. chi è "149"?
è il nickname di un edicolante credo ex-sinagi che ha promosso un referendum per bloccare la vendita dei prodotti editoriali distribuiti dal consorzio Cidif che ha tra i suoi clienti Giochi Preziosi, in quanto non ha sottoscritto l'accordo nazionale e pertanto non può usufruire della scontistica di questo accordo.
RispondiEliminache ragionamento del......
RispondiEliminaE' quello che succede con le altre categorie (ad esmpio nei metalmeccanici dove i comunisti della Cgil non firmano gli accordi. Fuori chi non accetta gli accordi. Chi non ci sta è giusto che non usufruisca dei vantaggi della categoria creati dagli altri interlocutori. Fuori il Cidif
RispondiEliminadalle edicole.
Quindi 149 che è un ex sinagi ( a quanto mi dici) e probabilmente non associato a nessuno...anche lui fuori da tutti gli accordi....e gli diamo il 10% di sconto.Tu con chi sei associato?
RispondiEliminaUn conto sono le sigle sindacali e chi non ne fa parte è assoggettato agli accordi sottoscritti. Il Cidif non è un sindacato ma una ditta che fa distribuzione e non ha firmato gli accordi di settore tra Editori, Distributori e giornalai, quindi fuori...
RispondiEliminacambino mestiere... con tutti i "bustaroli" che ci sono pronti a subentrare.
Ah dimenticavo. Il Fronte dei Giornalai Indipendenti
Ah dimenticavo!!
RispondiEliminaIl fronte dei Giornalai Indipendenti!!!
BENE!!!
Manca l'Associazione Edicolanti in Pensione ,poi il cerchio è completo
EDICOLANTI ? Che delusione ..........
RispondiEliminaA neanche un anno dalla fondazione "Giornalai Padani".
Mi sono ritrovato spesso a parlare con alcuni sindacalisti che mi dicevano come la loro maggiore difficoltà fosse la scarsa collaborazione di noi edicolanti. Ho sempre ascoltato ciò con una punta di scetticismo, ma essendomi coinvolto personalmente nella ricerca di una trattativa per cambiare qualcosa mi accorgo che avevano ragione.
Dalla padella alla brace!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Nel tempo ci si accorge che le proposte sono sempre quelle. E rimangono proposte. Atti concreti ve ne sono pochi.Certo che far credere ancora agli edicolanti che con il rinnovo dell'accordo nazionale si farà un 13...Dovete mollare l'idea dell'editoria e cambiare visione dell'insieme.Tutti insistete sull'aggio. E quando mi hai dato il 25% ? Il 25% sul nulla quanto fa? La strada da percorrere cari amici è un'altra.
RispondiElimina;-)
Finalmente un commento che merita risposta, caro Conserte hai tutte le ragioni, è proprio il sistema che deve cambiare, ma la cosa più difficoltosa è far cambiare all'edicolante la definizione di edicola. Io sono del parere che escluso la diffusione del Quotidiano il resto deve essere trattato come un semplice prodotto commerciale,
RispondiEliminaE' vendibile?
Mi fa guadagnare ?
Attira la clientela ?
Mi garantisce un servizio nel futuro ?
SI !!!!!!!
Bene lo compro, quanti ne voglio e lo vendo.
Dino, mi sembra che tu sopravvaluti le capacità imprenditoriali dell'edicolante, che sicuramente si è evoluto in questi anni, ma è pur sempre un lavoro che chi lo ha scelto, nella maggioranza dei casi, è stato xchè pensava "tanto non rischio niente, quello che non vendo non lo pago, lo rendo", ma noi sappiamo che non è così, eppure tanta gente lo crede ancora. Dietro ogni prodotto editoriale non quotidiano c'è una programmazione, una pianificazione, un budget x il supporto pubblicitario, tutti piani che azzeccati o no noi edicolanti non siamo a conoscenza e quindi non possiamo arrogarci la presunzione di sapere quanto sarà la richiesta di quel determinato prodotto editoriale. Secondo me il DL dovrebbe svolgere un ruolo più funzionale alle potenzialità di vendita di ogni singola rivendita, distribuendo poche copie ad ogni edicola, con facoltà di resa a specchio e tenere in magazzino scorte sufficienti per richieste di rifornimento per le edicole che ne richiedono, naturalmente poichè questo sistema funzioni occorre che tutte le edicole siano informatizzzate e che il DL utilizzi efficientemente lo stesso programma in modo da avere le richieste di rifornimento il giorno dopo. In questo modo gli e/c sarebbe proporzionati alle effettive vendite, si distribuirebbe il prodotto editoriale in maniera + efficiente e si ridurrebbero le rese, grande cruccio degli editori. E' un sogno realizzabile?
RispondiEliminanon credo sia un sogno irrealizzabile !!! anzi, il contrario.
RispondiEliminaperò ha ragione l'anonimo di cui sopra:
"...poichè questo sistema funzioni occorre che tutte le edicole siano informatizzzate e che il DL utilizzi efficientemente lo stesso programma ..."
e' così !!! bisogna arrivare il prima possibile a superare il 50 % delle edicole che siano informatizzate. dai governi .... vediamo cosa riuscite a fare per questa importantissima filiera ....
Prendersela con gli edicolanti per la scarsa collaborazione è come prendersela con i commercianti che pagano il pizzo . A questi ultimi se non pagano il pizzo bruciano il negozio, agli edicolanti se non pagano quello che non hanno venduto e che NON HANNO ORDINATO sospendono. E poi i sindacati prendono 3,5 euro ad e/c più le quote di servizio e la maggior parte dei sindacalisti ha le edicole ben fornite . La sola unica vera lotta contro la distribuzione e gli editori di merda è PAGARE TUTTI SOLO IL VENDUTO TORNARE AL CONTRATTO ESTIMATORIO . In ogni piazza TUTTI debbono pagare il solo venduto perchè così il DL non potrà usare il ricatto della sospensione delle fornture
RispondiEliminaTORNARE AL CONTRATTO ESTIMATORIO!!
RispondiEliminaSantilli!!
Saresti così gentile di postare il documento dell'accordo dove hai rilevato del contratto ESTIMATORIO.
Grazie
Domenico
D'accordo sul fatto che gli edicolanti sanno piangere e lamentarsi, e che quando si deve lottare si tirano indietro. E' l'Italia che è così. Nel mio piccolo mi rendo conto che si subisce troppo il DL, quando si propone un cambiamento, sindacato e colleghi ti ribadiscono che l'accordo non lo prevede. Al diavolo l'accordo. Non è forse ora di riscriverne uno che riconosca i nostri diritti e non solo i doveri. E' vero è un lavoro pesante, ma ciò che più mi pesa è il pensare che veniamo considerati l'ultima ruota del caro da tutti. Per gli editori valiamo meno di niente, quando parte una pubblicazione che si può vendere non ne ricevi mai abbastanza, e i cari editori di cui vendiamo i prodotti sono i primi a farci concorrenza con gli abbonamenti a prezzi stracciati. Non parliamo degli abbonamenti online dei quotidiani. Un danno per noi. E che dire del DL, un'agenzia che non sa lavorare, che è un disastro nelle rese e nelle mancanze (guarda a caso solo quando è in debito con noi), che distribuisce a secondo di simpatia e appartenenza al direttivo sindacale. Vorrei sapere perchè, come tutti gli altri commercianti degli altri settori, non posso scegliere da chi rifornirmi e di quanto, non posso contrattare la forma di pagamento ma devo subirla e guarda a caso devo anticipare soldi per riviste non ancora vendute. Anche se meno importante perchè non posso scegliere liberamente il periodo di ferie, ma mi viene imposto??? Se l'agenzia dorme si sveglia e impari a lavorare, perchè devo pagare per i problemi organizzativi del DL,a me nesssuno divide i miei? Perchè pur utilizzando inforiv non vedo alcun miglioramento, se non preparare la resa il giorno precedente, dal momento che le richieste dei rifornimenti vengono stampate dopo la chiusura del rifornimento? Com'è posssibile che dopo un certo orario in agenzia non ci sia più nessuno e se si hanno delle comunicazioni importanti non si sa a chi rivolgersi? Perchè in un Dl serio che voglia essere rispettato l'ufficio rifornimento non funziona tutti i giorni e per tutto il giorno? Ed infine perchè si è smpre trattati a pesci in faccia? E allora mi domando a cosa serve pagare un sindacato se pensa a tutelare solo i loro membri e se ha paura del DL?
RispondiEliminaRagazzi non piangiamoci addosso. Non tutto va male.
RispondiEliminaDa me va a ruba l'ultima collezione della gedis
Sokkyband slapz, se ne avessi avuti 1.000 li avrei venduti tutti in 10 giorni. Purtroppo me ne hanno dati una cinquantina e me ne consegneranno a giorni altrettanti. Almeno questi di Gedis ci fanno vendere
è chiaro che da soli non risolvono i ns.problemi, ma almeno sono un segnale positivo e incoraggiante.