lunedì 3 gennaio 2011

Idee chiare!

Inizio a pensare che sia meglio fare come lo SNAG. Non scrivere mai nulla ha il suo lato positivo. Si può cambiare idea il giorno dopo, a seconda del contesto e delle necessità. La SI.NA.G.I. invece sta forse scrivendo troppo e troppe contraddizioni stanno emergendo. Leggo nei temi congressuali riportati dalla circolare n°130 :”….in questo quadro il nostro sindacato ribadisce l’impegno assunto dal documento conclusivo dell’ultimo congresso nazionale, dove si è ritenuto necessario richiedere una riforma dell’editoria intesa come riforma del sistema che affronti decisamente il nodo della parità di trattamento, oggi estesa a tutto il prodotto editoriale, prevedendo la garanzia di pluralismo per i periodici e mantenendo l’obbligo di parità di trattamento per i quotidiani.(Circ. SINAGI n°130)
Leggo però nella circolare n°129:” L 'unico punto dove abbiamo trovato un muro invalicabile è stato quello relativo alla nuova definizione del concetto di parità di trattamento delle testate. Noi lo abbiamo proposto ancora più stringente; purtroppo questa idea non e passata. Abbiamo quindi dovuto ritirare la stessa, altrimenti il documento unitario non sarebbe stato firmato; e su questo il Governo era stato molto chiaro: non avrebbe gradito documenti separati

Certo l’unità sindacale è importante. Non ha però alcun senso che nell’unico atto di rilievo ed in un momento cruciale per la categoria, che venga sostenuta una cosa in un ambito istituzionale importante per poi dichiararne altre in ambito congressuale ( porte chiuse). Questo vuol dire non aver le idee chiare ed essere disposti a mediare verso il basso appena c’è la necessità ma soprattutto vuol dire non portare avanti un mandato ma fermarsi prima per….ogni tipo di difficoltà ci si ponga di fronte. Poi si legge in giro che il SI.NA.GI. ha un idea…siamo sicuri? E in quali occasioni ha intenzione di dichiarare le sue idee al governo? O si è capaci solo all’oratorio ad esporsi? Comunque oramai la sua occasione l’ha persa…

Si apprende poi che faranno i corsi per inforiv arricchendoli magari con altri servizi. E’ interessante questo passaggio:”Il nostro impegno dovrà essere quello di impegnare a fondo tutte le risorse disponibili, sia quelle contrattuali che quelle che potranno essere messe a disposizione dal comune impegno con la SLC e la CGIL, per rendere economicamente più agibile l’informatizzazione della rete con il supporto di una mirata formazione di tutta la categoria, anche in relazione ad una ottimale gestione dell’attività commerciale”.

Si parla anche di un nuovo sistema per incassare le tessere:” Per dare certezza alla puntuale rimessa di dette risorse, sarà necessario procedere celermente ad un sistema di contribuzione diretta alla struttura nazionale delle quote tessere attraverso l’utilizzo della convenzione CGIL/INPS. Si dovrà quindi guardare ad un sindacato moderno, che pur confermando la validità politica della necessaria partecipazione democratica alle decisioni, ha l’obbligo di assumere le stesse in tempi rapidi".

Si parlerà un pochino, forse, anche di Accordo Nazionale, e dopo che tutta Italia l’ha urlato in ogni dove anche i Sindacati si sono accorti che:” La crisi strutturale del settore ha avuto il merito di portare al centro del dibattito una normativa contrattuale obsoleta che non ha al suo interno strumenti adeguati per un giusto equilibrio tra produzione distribuzione e vendita del prodotto editoriale.” Peccato che era obsoleta già dieci anni fa; però hanno dovuto aspettare che chiudessero 10.000 edicole prima di ammetterlo. Direi quindi che sul fatto che si debbano fare dei corsi per dirigenti sindacali hanno assolutamente ragione! E' obbligatorio però che prima imparino ad ascoltare la gente.

Ma...prima di parlare di Accordo, devono ancora parlarsi tra loro per intraprendere un progetto politico…ovvero altre 5.000 edicole devono chiudere. Poi c’è anche la miscellanea:” riconoscimento del contratto estimatorio, il diritto certo alla resa, la certezza del prodotto altovendente, il riconoscimento del lavoro svolto in fase di resa, gli abbonamenti in edicola, ecc...sono obiettivi che possono essere raggiunti solo da una rete di vendita altamente professionale ed informatizzata che modifichi sostanzialmente la sua visione commerciale a fronte di una maggiore redditività".

Per ultimo viene dichiarata la volontà a diventare sempre più C.GI.L.:”In questa nuova cornice di rapporti politici ed operativi, è impegno comune intensificare i contatti e lo scambio di informazioni per utilizzare in modo ottimale e continuativo tutte le strutture di SLC e CGIL, sia in termini di presenza, collaborazione e partecipazione a tutti i livelli, che di analisi ed approfondimento delle tematiche legislative, fiscali, contrattuali, di quelle relative all’informatizzazione e formazione, nonché quelle attinenti ad una gamma di servizi che potranno essere utilizzati dalle strutture per offrire ai propri iscritti una concreta assistenza in materie specifiche correlate alla loro attività commerciale.

Be! buon congresso e soprattutto… idee chiare per come portarle avanti e avanti e avanti e.......!

1 commento:

  1. Idee chiare!
    Inizio a pensare che sia meglio fare come lo SNAG.
    “. Non scrivere mai nulla ha il suo lato positivo”
    Certamente nel caso del documento presentato al Governo.
    Se attualmente non siamo a conoscenza sarà FORSE per non far sapere agli Editori le richieste presentate !! O NO ?

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