martedì 10 agosto 2010

I nostri 5 punti

Riportiamo i nostri punti prioritari , discussi in presenza dei rappresentanti di zona assieme all' On. Rondini. Ci auguriamo che almeno parte di essi siano stati affrontati durante le sedute al Governo da parte delle OO.SS. Sicuramente sono punti che vengono apprezzati da parecchi rivenditori. Riportiamo in succinto i medesimi punti in modo che se lo ritieni opportuno potrai farlo sottoscrivere ai tui colleghi vicini...Buona lettura e se li ritieni punti utili per il tuo lavoro aderisci!

5 commenti:

  1. D'accordo su tutto. Insistere sull'aggio insufficiente del 18,77% quando ormai il mercato offre gli stessi prodotti al 70, 80% di sconto.
    I dati ADS parlano chiaro: le vendite in abbonamento hanno superato quelle in edicola e l'edicola andrà sempre peggio.
    Da parte mia avevo avanzato una proposta alla Fieg, illustrata anche nei forum di discussione, scritta al Giornale di Feltri che ci aveva promesso uno spazio( ma quando?) nella quale propongo uno scambio agli editori.
    Noi rinunciamo alla resa dietro un compenso pari a quello che loro riservano agli abbonati.
    Tramite un servizio informatizzato, che non sia inforiv, è possibile determinare qualità e quantità del prodotto editoriale necessario ad ogni rivendita.
    Azzeramento delle rese e ritorno economico per il rivenditore.
    Se rimane l'aggio del 18,77% le chiusure sono assicurate. Nessun altro provvedimento può ridare fiato alla categoria. Meno che mai l'estensione totale del c/d: sarebbe una follia. Le nostre rivendite sarebbero inondate da porcheria di ogni genere.
    La parità di trattamento è un concetto che in sé non esprime nulla. Impossibile da rispettare per il dl che dovrebbe consegnare almeno una copia di ciascuna pubblicazione a tutte le rivendite, altrimenti la norma è del tutto discrezionale.
    Le moderne tecnologie, pagine web, I Pad etcc, hanno determinato una doppia piattaforma distributiva che toglie alle rivendite l'esclusività della diffusione.
    Poiché gli editori intendono promuovere la diffusione via web, per gli edicolanti dovrebbe decadere l'obbligo di assicurare la parità di trattamento: un concetto che andava nel 1948, quando una sola radio si diffondeva per l'intero condominio:ora le cose sono enormemente cambiate.
    Se restiamo prigionieri della parità di trattamento nessun editore accetterà mai che il suo prodotto non sia classificato come editoriale.
    Anche il foglietto che accompagna le card svolge questa funzione e il suo editore, che grazie a questo escamotage, ci riconosce il 18,77%, invece del 29% fascia C come recita l'A.N lo sa molto bene.
    Non sono le card il prodotto principale, bensì il foglietto illustrativo mensile, classificato come editoriale.
    Massimo Ciarulli- Terni www.ilchiosco1.altervista.org.
    su facebook digita il chiosco giornalai.

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  2. D'accordo su tutto. Insistere sull'aggio insufficiente del 18,77% quando ormai il mercato offre gli stessi prodotti al 70, 80% di sconto.
    I dati ADS parlano chiaro: le vendite in abbonamento hanno superato quelle in edicola e l'edicola andrà sempre peggio.
    Da parte mia avevo avanzato una proposta alla Fieg, illustrata anche nei forum di discussione, scritta al Giornale di Feltri che ci aveva promesso uno spazio( ma quando?) nella quale propongo uno scambio agli editori.
    Noi rinunciamo alla resa dietro un compenso pari a quello che loro riservano agli abbonati.
    Tramite un servizio informatizzato, che non sia inforiv, è possibile determinare qualità e quantità del prodotto editoriale necessario ad ogni rivendita.
    Azzeramento delle rese e ritorno economico per il rivenditore.
    Se rimane l'aggio del 18,77% le chiusure sono assicurate. Nessun altro provvedimento può ridare fiato alla categoria. Meno che mai l'estensione totale del c/d: sarebbe una follia. Le nostre rivendite sarebbero inondate da porcheria di ogni genere.
    La parità di trattamento è un concetto che in sé non esprime nulla. Impossibile da rispettare per il dl che dovrebbe consegnare almeno una copia di ciascuna pubblicazione a tutte le rivendite, altrimenti la norma è del tutto discrezionale.
    Le moderne tecnologie, pagine web, I Pad etcc, hanno determinato una doppia piattaforma distributiva che toglie alle rivendite l'esclusività della diffusione.
    Poiché gli editori intendono promuovere la diffusione via web, per gli edicolanti dovrebbe decadere l'obbligo di assicurare la parità di trattamento: un concetto che andava nel 1948, quando una sola radio si diffondeva per l'intero condominio:ora le cose sono enormemente cambiate.
    Se restiamo prigionieri della parità di trattamento nessun editore accetterà mai che il suo prodotto non sia classificato come editoriale.
    Anche il foglietto che accompagna le card svolge questa funzione e il suo editore, che grazie a questo escamotage, ci riconosce il 18,77%, invece del 29% fascia C come recita l'A.N lo sa molto bene.
    Non sono le card il prodotto principale, bensì il foglietto illustrativo mensile, classificato come editoriale.
    Massimo Ciarulli- Terni www.ilchiosco1.altervista.org.
    su facebook digita il chiosco giornalai.

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  3. Troppe gimcane. State prendendo la strada sbagliata.

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  4. fateci vedere quello che sapete fare nell'interesse generale della categoria e non di singoli rivenditori. Forza e onore

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