Ciao a tutti, con domenica 31 ottobre si “festeggia” il primo anno con il nuovo distributore Macri s.p.a.! Da festeggiare pensiamo che ci sia ben poco. Tra noi edicolanti abbiamo sentito i più disparati problemi. Molte chiusure, parecchie vendite e tutti oramai sono solo semplicemente esausti e sfiniti dal clima omertoso che c'è nel settore e da questo muro di gomma costruito attorno al nostro amatissimo distributore.
La tendenza del settore a voler normalizzare/coprire , superficialmente, tutto quello che sta accadendo in quest'area. Strategia del distributore è far sembrare l’edicolante un povero sciocco che non sa lavorare, denigrarlo agli occhi degli altri isolandolo e aspettare che scoppi…
Le carenze del distributore sono emerse subito. L’agenzia è incontrollabile dato il caos quotidiano. Gli ammanchi in fornito e resa non si sono mai normalizzati, le basi dei quantitativi necessari mai seguite dalla diffusione, la scarsità del prodotto necessario è palese e quotidiana. Comunicazione con l’agenzia assolutamente insignificante mai costruttiva ma sempre di carattere antitetico. Addirittura in alcuni casi sembra di aver davanti un “concorrente”. Le sigle sindacali, ahimè assenti inefficaci e non in grado di aiutarci.
Parecchie mosse sono state fatte e molte pedine stanno lavorando su un progetto che possa riportare uno sprazzo di luce per il Sud di Milano e non solo. Un progetto che necessita sempre maggior coesione da parte dei rivenditori.
In molte occasioni ci siamo trovati nelle nostre edicole per attivarci assieme verso le istituzioni, la Prefettura, i Sindaci, il Governo e non solo….ma non è finita. Abbiamo scoperto altarini che alcuni tendono a voler coprire ( vedi l’indebitamento dell’agenzia…) e che emergeranno un poco alla volta, cioè quando anche il mondo editoriale non potrà più far finta di non vedere.
Le nostre difficoltà sono anche quelle di molte altre aree distributive su tutto il territorio nazionale ma ancora non si sa se le sigle sindacali sono intenzionate ad aiutare la rete di vendita oppure se vogliono concentrarsi sui soliti falsi problemi o su facili guadagni ( vedi le quote di servizio).
Abbiamo imparato a parlarci tra di noi, a convocarci le nostre assemblee e anche ad autotutelarci, ma non basta, bisogna far capire non solo al distributore ma al mondo editoriale che l’edicola può produrre ma non con le regole che ci sono ora, che servono solo per sostenere un meccanismo contorto ed improduttivo che sta generando povertà nella categoria e nel sistema.
P.S. un ringraziamento ai quotidiani visitatori di questa piccola parentesi informativa di Milano. Ci auguriamo che sia sempre più gradita e sempre più piacevole o interessante!
Che dire di tutto ciò, è vero verissimo, quindi cosa fare più di quello che stiamo facendo, ci dobbiamo cospargere di benzina e darci fuoco affinche qualcuno ci ascolti, le respondsbilità sono di tutti di noi in primis, dei sindacati, dei distributori, degli editori, dei giornalisti dove molti ingnorano la nostra situazione, dei clienti per loro basta acquistare quello che cercano e buonanotte al scecchio, delle autorità, dei politici, dei sindaci che ciurlano nel manico non rendendosi conto che se noi chiudiamo i nostri chioschi la città diventa un deserto, di tutti quelli che volendo potrebbero dare una mano a questo settore ma girano la faccia dove per loro e meglio, a tutti costoro dico VAFFANCULO!!!
RispondiEliminaDimenticavo, grazie per quello che almeno voi di questo BLOG state facendo.