giovedì 18 novembre 2010

Nuovo intervento al Governo da parte di Milano

Noi continuiamo per la nostra strada. In una maniera o nell’altra l’adesione alle nostre iniziative c’è stata e ci sarà. I problemi che abbiamo di fronte sono oramai endogeni al nostro settore e nessuno vuole intervenire in maniera chiara. Sembra che le OO.SS, abbiamo mandato dei documenti segretissimi all’On. Bonaiuti, che riportano ogni risposta ai quesiti della rete di vendita. Purtroppo in Italia ad aver letto tali documenti sono pochi dirigenti sindacali privilegiati(SI.NA.G.I..-S.N.A.G.). Sono comunque talmente sicuri delle loro idee che hanno preferito non renderle in alcuna maniera pubbliche.
Noi abbiamo sempre reso pubbliche le nostre e continuiamo su questa strada. I livelli di intervento saranno diversi ma tutti finalizzati a scalfire un mondo costruito da altri per sostenere esigenze non nostre. Sappiamo che si corrono dei rischi ma sappiamo anche che moriamo giorno per giorno. E’ nostra ferma opinione che il nostro canale è sfruttato da presunti editori e da una pletora di individui che non tengono in alcun conto il nostro lavoro quotidiano. Così come sappiamo anche che se ci fosse più collaborazione da parte dei rivenditori non saremmo in una situazione così triste

Pubblichiamo quindi una nuova interrogazione parlamentare, tenutasi l' 8 novembre 2010 dove chiediamo se,  il Governo non ritenga doveroso intervenire, con le opportune iniziative, anche normative, di competenza, per chiarire la definizione di prodotto editoriale, limitando il perimetro dei prodotti verso cui la rete di vendita esclusiva è obbligata a mantenere la parità di trattamento di cui all'articolo 4, comma 1 del decreto legislativo 24 aprile 2001, n.170, al fine di garantire alle vere testate giornalistiche la libertà di diffusione e di informazione, evitando al contempo che ogni sorta di gadget possa beneficiare delle agevolazioni fiscali e distributive proprie dei prodotti di informazione.

6 commenti:

  1. Complimenti!, sto notando che siete meglio voi che i sindacati, ma mi chiedo, perchè non costituite un'associazione di categoria, considerando che avete un onorevole che vi segue a spada tratta e aggiungo con ragione.
    fatemi sapere se e quando costituirete quest'associazione io mi iscriverò sicuramente.
    Saluti e complimenti ancora......

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  2. Contate anche sulla mia partecipazione.

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  3. idem come sopra io ci sono ....sino a quando non chiudo.....

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  4. Vorrei capire il passaggio:

    il prodotto immerso nel circuito distributivo e a cui bisogna far riferimento nell'applicare la
    parità di trattamento deve essere limitato al prodotto editoriale puro, che fa informazione e
    che è caratterizzato da un contenuto editoriale ed informativo non fittizio;


    Per i prodotti diversi cosa si intende fare.
    I giochi ,le card,i bicchieri non devono arrivare nell’edicole e se lo possono in che modo?

    Siete sicuri che di solo giornali e riviste si vive?

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  5. Domenico, per i prodotti finti editoriali certo che li puoi vendere ma è a discrezione del punto vendita se tenerli oppure rimandarli al mittente con tanti saluti.

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  6. Di giornali oramai non si vive da un pezzo. Ogni edicola è ben lieta di rivevere prodotti da vendere anche se hanno una natura più commerciale piùttosto che editoriale. Quello che si vuole ottenere è di non aver obblighi legislativi (ipocriti...) che vanno a vessare una categoria. Posso capire l'obbligo a trattener prodotti che fanno opinione ecc...ma non ha senso mantenere la parità di trattamento tra "civiltà enignistica" e "l'altra enigmistica".ciao

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