Tutto è nato con il primo di novembre quando le scellerate logiche editoriali hanno fatto si che un distributore virtuoso ed economicamente solido fu costretto a mettersi da parte per sostenere il suo vicino, noto nel mondo editoriale per avere altre caratteristiche. La
Balti s.r.l. dopo 50 anni di onorato lavoro dovette così mettersi da parte per favorire la
Macri s.p.a. ed aiutarli quindi, cedendo la propria zona distributiva, a pagarsi i debiti e il nuovo capannone. Nonostante quindi un
bilancio da paura ed un futuro nuovo buco nel fantastico mondo dell'editoria, come è ben riconosciuto nel settore, la Macri s.p.a, si ritrova 80 nuove edicole da serivire, punire e seviziare. L'unico distributore di giornali che, da un attenta lettura del suo bilancio, sostiene aumenti di guadagni e aggi nel periodo peggiore che l'editoria abbia mai conosciuto. Un bilancio che gli editori che hanno deciso il cambio distributivo hanno in mano e hanno sicuramente studiato.
M-dis e Press-di, i padroni assoluti della distribuzione italiana "killano" Balti e promuovono un distributore sull'orlo del baratro. Prima con la promessa di più di 15o edicole poi diventate solo poco più di 80 e che molti dicono non basteranno per risolvere l'esposizione finanziaria del distributore locale. Certo è che mentre Macri è ancora vivo e paga i suoi debiti con il sangue della rete di vendita, si vede un aumento di chiusure di edicole ed una tensione che sta portando la piazza ad una diversa gestione del rapporto contrattuale. I risultati si vedono ma tutti nel mondo editoriale fanno finta di nulla. Eppure i resonsabili che hanno tirato acqua al mulino della Macri s.p.a., preferiscono tacere e minimizzare piuttosto che occuparsi di una rete di vendita allo sfascio.
Il vicesindaco di Melegnano è dalla parte dei "buoni